Da secoli, in diverse culture come quella greca, cinese, giapponese ed europea, si conoscono le proprietĂ magnetiche di alcuni materiali naturali, utilizzate per trattare problemi di salute specifici. Sebbene sia difficile determinare con esattezza quando queste scoperte siano avvenute, il Huangdi Neijing (Canone di Medicina Interna dell'Imperatore Giallo), scritto nel III secolo a.C., menziona giĂ alcune di queste proprietĂ terapeutiche. Nel tempo, sono stati sviluppati numerosi studi scientifici che confermano l'efficacia dei campi elettromagnetici (PEMF) nel modulare funzioni cellulari e tissutali in modo fisiologico e clinicamente significativo.
La prima documentazione medica formale risale al 1974, quando C.A.L. Bassett utilizzò i campi magnetici per trattare una frattura ossea cronica, aprendo la strada a nuove applicazioni terapeutiche.
I campi elettromagnetici sono stati applicati a diverse patologie ortopediche, in particolare per favorire la riparazione ossea. La stimolazione del metabolismo del calcio e il miglioramento dell'ossigenazione tissutale, combinati con le microcorrenti indotte dal campo magnetico, accelerano la formazione di un callo osseo di qualitĂ superiore, riducendo i tempi di guarigione rispetto ai processi spontanei. Inoltre, i PEMF sono particolarmente utili nel trattamento della pseudoartrosi, dove il tessuto connettivale impedisce la corretta conduzione elettrica tra le ossa, impedendo la formazione di callo osseo. L'uso dei PEMF supera questa barriera, favorendo la riparazione.
Studi clinici su pazienti con fratture complesse e pseudoartrosi hanno mostrato alti tassi di successo (oltre il 70-80%), confermando l'efficacia dei PEMF in queste situazioni. Altri studi hanno anche evidenziato benefici per patologie della spalla e per pazienti con endoprotesi dolorose, con miglioramenti significativi nella gestione del dolore e nella mobilitĂ . Nonostante la continua ricerca, rimane un certo dibattito sui parametri ottimali per l'applicazione dei PEMF (impulso, forma dell'onda, intensitĂ e durata), ma i risultati complessivamente positivi suggeriscono che i PEMF rappresentano una terapia coadiuvante efficace, e talvolta unica, in molte patologie ortopediche.
Rispetto agli interventi chirurgici, i PEMF offrono vantaggi significativi, tra cui minori rischi, nessun stress per l'organismo e un costo inferiore. Le principali indicazioni per la terapia elettromagnetica riguardano fratture a guarigione ritardata, osteoporosi, pseudoartrosi, osteocondrite dissecante, tendiniti croniche, e molte altre patologie ortopediche e neuromuscolari. Inoltre, l'uso dei PEMF ha effetti positivi anche sulla funzionalitĂ del midollo osseo, contribuendo alla preservazione e modulazione della funzione emopoietica. Questo trattamento rappresenta un'integrazione economica ed efficace alle terapie tradizionali, riducendo il rischio per il paziente e abbattendo i costi per la sanitĂ pubblica.
Oltre un milione di pazienti sono stati trattati nel corso degli anni per dolore muscoloscheletrico, ferite post-chirurgiche e altre problematiche, dimostrando l'efficacia della stimolazione elettromagnetica nel supportare la riparazione ossea, la rigenerazione nervosa, nonché nel migliorare le funzioni immunitarie ed endocrine. Oggi, la magnetoterapia è entrata stabilmente nelle pratiche cliniche della medicina basata sull’evidenza.
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